The Dream of Liberation

Forgive what I am.

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view post Posted on 7/5/2014, 19:17
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Un mese. Era passato già tanto da quando era riuscita a fuggire. Quella fuga, sì. L'aveva fatta sul naso a tutti per ben due volte. Due volte!
Ma adesso toccava correre, ed era proprio questo quello che stava facendo quella tarda sera. Il vento freddo sulla faccia, i capelli che ondeggiavano nel cappuccio, lo zaino mezzo rotto e bruciato.
Correva soltanto per allontanarsi. Aveva saltato già due piccoli paesi vicini, ed era a conoscenza di una taverna in quella zona. Era molto inoltrata fuori dalla periferia e dalle zone più malviste e povere di quella città malandata.
Notò in lontananza un insegna neon giallognola, che a intermittenza s'accendeva e spegneva. Era un edificio piuttosto grande e allo stesso tempo degradato; macchie d'umidità e crepe si estendevano per tutta la superficie. Era proprio il tipo di luogo che stava cercando, ma non per divertirsi. Per nascondersi.
Entrò senza bussare, lasciando che uno spiffero freddo entrasse nella stanza puzzolente e piena di gente. Uomini -per lo più ubriachi- seduti a tavoli o sgabelli di fortuna, che giocavano a carte o che si divertivano con qualche prostituta. Si avvicinò al bancone senza fretta, a passi lenti, trascinandosi appresso quel pezzo di stoffa nero e pesante.
Una camera. Una notte. aveva semplicemente mormorato all'oste, che le diede una chiave in ottone arruginita. N. 13. Fece per andarsene, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Non potè sostenere lo sguardo a lungo, in quella folla, poichè già si stava attirando presenze poco gradite.
Imboccò un bivio e prese le scale in legno marcio che conducevano al piano superiore.

»La Fortuna aiuta gli Audaci.«



Edited by .Yuni- - 20/5/2014, 21:47
 
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Lupaccia.
view post Posted on 7/5/2014, 19:31







Reversal si sentiva svuotato.
Era una sensazione che aveva provato spesso in quegli ultimi 2 anni. Sensazione che si accompagnava alla perfezione con quel limbo di apatia nel quale era caduto. Non avvertiva più nulla, o meglio, più nulla riusciva a riscuoterlo. Tutto aveva perso un senso, quello che prima gli piaceva adesso non lo sfiorava neanche, quello che prima lo rendeva triste adesso non gli faceva più nulla.
Questo suo stato di malessere era cominciato da quando lo avevano mandato via. Da quando loro lo avevano separato da lei.
Ma Reversal non ricordava. Non ricordava più nulla.
La sua vita aveva degli enormi buchi neri, buchi all'interno della sua memoria. Anche se provava a sforzarsi, non riusciva a ricordare cosa fosse successo.
Perchè ad un tratto si fosse svegliato in una stanza d'albergo, in un pese che non conosceva, di cui non aveva mai sentito parlare.
Da solo e con un forte mal di testa.

»Tutto ciò che una candela sa, l'ha imparato dal buio«



Edited by Lupaccia. - 20/5/2014, 18:10
 
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view post Posted on 7/5/2014, 20:41
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Inserì la chiave nella toppa e dovette lavorare di polso per riuscire a sbloccare la serratura.
Aprendo la massiccia porta intravide una camera spartana e con mobili essenziali; sarebbe stata perfetta. Aveva anche una finestra che dava sul cortile e questo le offriva un aiuto in più.
Chiuse la porta e si mise le chiavi in tasca, lanciando lo zaino sul materasso sottile del letto. Si abbassò il cappuccio e si diresse in bagno con uno scopo ben preciso. Non fece nient'altro: prese il coltello e cominciò a tagliarsi i capelli di fronte allo specchio macchiato da lunghe crepe. In due anni quei capelli neri erano cresciuti parecchio e quasi le sfioravano i fianchi. Non aveva avuto tempo per farlo prima.
Si sciacquò sotto l'acqua corrente la faccia, pensando. Due anni non erano stati facili. Era stato come ritornare in un incubo, di quelli che fai la notte e che non vedi l'ora di svegliarti per capire che era tutto un sogno. Un incubo, già, durato due anni.
E poi non aveva dimenticato. Come avrebbe potuto? Lo aveva passato sulla sua pelle per ben due volte. Ma adesso era diverso; sapeva che lui era in vita, da qualche parte nel mondo. Non si sarebbero mai incontrati e chissà, chissà se si sarebbero riconosciuti.
Smise di pensarci.
S'asciugò il viso con il braccio destro. Doveva cercarsi qualcosa da fare per provare a guadagnare qualche soldo. Allo stesso tempo, tuttavia, non poteva mostrarsi molto. Era finita una taglia su di lei. "Viva o morta" recitava l'annuncio.
Avrebbe fatto una partita a carte, avrebbe scommesso, e avrebbe vinto.

»La Fortuna aiuta gli Audaci.«



Edited by .Yuni- - 20/5/2014, 21:47
 
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Lupaccia.
view post Posted on 8/5/2014, 18:06







Reversal raccolse tutte le forze che aveva in corpo e si alzò dal letto.
Si trovava in una vecchia stanza, in un vecchio monolocale in un vecchissimo appartamento. L'appartamento aveva una capienza per quindici famiglie, ma solo 5 lo abitavano. Era tutto tranne che ospitale, fatto in mattoni e legno, e con intere parti in decadenza. Uno schifo, insomma.
Era quello il posto in cui si era ritrovato dopo la perdita di memoria. Aveva desiderato andare via da lì, ma per un qualche strano motivo, sentiva come se qualcosa lo bloccasse lì. Chissà, magari sarebbe riuscito a ritrovare il suo passato.
Si alzò dal letto e si stiracchiò. Era già vestito, così una volta in piedi si diresse immediatamente verso la porta. Fece tutto il tragitto da casa sua al bar senza neanche accorgersene, troppo impegnato a fissare la strada perdendosi nel proprio silenzio.
Aveva frequentato spesso, in quegli ultimi 2 anni, l'unico bar di quel paese. O almeno, l'unico bar in cui vendevano cose decenti.
"Al Tornato" non era solo un bar, ma anche un motel, ristorante e aveva anche una sala con qualche gioco da casinò.
Una volta entrato nel bar, Reversal si prese una birra e si sedette sulla sua solita poltroncina. Alla sua destra c'era il tavolo dei giocatori di carte, vecchi dalla cinquantina in su che passavano tutto il loro tempo lì dentro.

»Tutto ciò che una candela sa, l'ha imparato dal buio«



Edited by Lupaccia. - 20/5/2014, 18:11
 
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view post Posted on 8/5/2014, 18:41
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Non si sarebbe alzata il cappuccio, ma bensì avrebbe usato una sorta di "sciarpa", non sapeva come chiamarla. Si sarebbe coperta metà del viso, dal naso in giù, e non sarebbe stata riconoscibile.
Scese mogiamente le scale con una banconota nella tasca, avviandosi verso la saletta più grande. Lì vi erano diversi tavoli da poker e per le carte; ne scelse uno a caso.
Trascinò con sè una sediolina malridotta, che strisciò sul pavimento scporco di cenere e altro schifo. Prese posto e gettò sul tavolo i soldi, puntando la giocata più alta. I vecchi, sorridendo, cominciarono a dar le carte.
Poker. aveva detto uno sdentato accanto a lei, che la guardava stranito come per capire se fosse un maschio o una femmina. Le giunsero cinque carte al cospetto.
Le alzò lievemente e un sorriso le si dipinse sul viso. Ognuno cominciò ad alzare le proprie; uno di loro aveva fatto poker, una delle combinazioni vincenti maggiori. Mostrò loro lentamente una per una le carte, che andarono a formare una scala reale.
Il locale cadde in un silenzio tombale. Sì, aveva vinto l'ammontare massimo di quella giocata. I vecchi, borbottando, allungarono i soldi verso di lei; li contò con attenzione e poi, soddisfatta, li cacciò in tasca.
Dovette abbassarsi lievemente la sciarpa per poter respirare; il troppo fumo le faceva lacrimare gli occhi. Si avvicinò al bancone e gettò due banconote verso l'oste. Gettò l'indice della mano in alto e compì un giro e mezzo, ad indicare di voler pagare un giro a tutti i presenti.
Tra le urla di felicità e soddisfazione degli uomini presenti lì, anche lei ordinò qualcosa; era un liquido che già aveva bevuto, di un colore rosso intenso, con un retrogusto fruttato.

»La Fortuna aiuta gli Audaci.«



Edited by .Yuni- - 20/5/2014, 21:48
 
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Lupaccia.
view post Posted on 25/5/2014, 11:04







Reversal sorseggiò la propria birra lentamente. Stava comodamente seduto sulla sua poltrona e osservava gli altri giocare a carte, distogliendo di tanto in tanto lo sguardo.
Udì degli scricchiolii provenienti dalla scala e vide che una figura imbavagliata le stava scendendo.

Strano, nessuno si era mai fermato in quell'albergo.
La figura si sedette al tavolo e cominciò giocare. La partita fu breve, e l'imbavagliato mostrò la propria scala realecon teatrale lentezza.
Vinse tutti i soldi del piatto, i vecchi del luogo cominciarono a grugnire infastiditi, ma non vi furono problemi o grosse lamentele e ognuno diede all'imbavagliato ciò che gli aspettava.
Lui per ringraziarli e festeggiare la propria vittoria, si avvicinò al bancone e offrì un giro di bevute a tutti quanti.
Un grazie al genitl straniero!
urlò Reversal, alzando il proprio bicchiere al cielo, sotto le ovazioni degli uomini che urlavano felici.

»Tutto ciò che una candela sa, l'ha imparato dal buio«

 
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view post Posted on 27/5/2014, 11:51
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Aveva cominciato a pensare a cosa avrebbe fatto l'indomani; di certo non sarebbe potuta restare lì. Girò e rigirò il liquido rosso nel bicchierino più volte prima di bere lentamente quel primo sorso. Il retrogusto amaro e dolciastro le invase la bocca, impastandole la lingua. Non reggeva per niente l'alcol, per cui non avrebbe esagerato. Si girò col bicchiere in mano ad osservare i vecchi e non che si godevano il giro di bevuta.
A poi una voce s'alzò dalla confusione generale; il cuore cominciò ad accelerare sempre di più. Cercò con lo sguardo colui che aveva parlato. Sembrava così simile...
Il suo sguardo si interruppe incisivo su un uomo -o ragazzo?- che stava seduto su una poltrona e sorseggiava brioso un boccale di birra. Non riuscì a riconoscerne i tratti somatici né alcuna caratteristica, ma soltanto due occhi gialli. Per qualche secondo aveva pensato, aveva creduto che lui potesse essere... No.
Lasciò cadere il bicchiere in terra e non si curò del fatto che SK fosse ridotto in pezzi e che l'intero bar si era svegliato a quel improvviso suono. Fece per andarsene, ma non riuscì a non donare un altro sguardo a quello sconosciuto. La sola idea che potesse trattarsi di quel ragazzo a cui tanto aveva raccontato di sé era troppo remota.


»La Fortuna aiuta gli Audaci.«

 
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Lupaccia.
view post Posted on 29/5/2014, 14:19







Il ragazzo ricadde pesantemente sulla poltrona rossa, portandosi nuovamente il boccale di birra alla bocca.
Reversal non riusciva a staccare gli occhi dallo straniero.
Nonostante si trovasse in quel paese da poco, gli stranieri e le novità facevano su di lui lo stesso effetto che facevano su quei vecchi ubriaconi.
Lì non succedeva mai nulla di diverso o di nuovo. Una cosa da andare fuori di testa.
Lo straniero si voltò verso il ragazzo. Reversal cercò di delineare la forma del suo viso, ma sia per colpa della lontananza sia per tutto il fumo che aleggiava nella stanza, non riuscì a vederlo che in modo sfocato.
Lui lo guardò per qualche secondo, come imbambolato, lasciando persino cadere il bicchiere che aveva in mano. Tutti nel bar si voltarono verso l'origine di quel frastuono, ma in breve ritornarono alla loro attività.
Prima che il proprietario potesse borbottare qualsiasi cosa, lo straniero scivolò via.
Reversal non riuscì a spiegarsi perchè, ma voleva seguire quella strana figura.
Si alzò e lasciò a sua volta la locanda, seguendo i passi leggeri di quella figura.

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view post Posted on 31/5/2014, 08:31
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Si tolse dal viso quel pezzo di stoffa e respirò profondamente. L'aria di sotto era irrespirabile ed erano bastati pochi minuti per avvelenarla di quel fumo e altra roba.
Salì lentamente le scale di legno che scricchiolavano al suo passaggio; scorrendo per il corridoio pareva che ci fosse solo lei come alloggi ante quella notte, ma ben presto un uomo sulla cinquantina in compagnia di una ragazza si avviarono frettolosamente verso l'ultima camera della fila. Trovò la sua camera.
Fece per infilare la chiave nella toppa e un rumore di passi la distolse. Altre prostitute? No, pareva una persona sola. Aprì a metà la porta, scorgendo dalle scale una corporatura maschile.
Se cerchi divertimento il bordello è di sotto. [/black] aveva detto senza alcuna espressione nel tono. Non parlava da così tanto tempo che aveva dimenticato quasi che suono aveva la sua voce.


[color=#778899]»La Fortuna aiuta gli Audaci.«


[/QUOTE]
 
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Lupaccia.
view post Posted on 7/6/2014, 16:51









Lo straniero si diresse verso le stanze del motel, salendo le scale accanto al bancone.
Reversal lo seguì, scivolandogli dietro come un ombra.
Mentre salivano le scale incontrarono una strana coppia, un omo e una donna che ridevano talmente tanto e male che Reversal si chiese come mai non si sentissero ridicoli. Poi si ricordò che quel motel era utilizzato sopratutto dalle prostitute e capì.
Lo straniero si fermò davanti alla sua porta, Reversal continuò a camminargli incontro senza neanche pensare a quello che stava facendo.
Erano a pochi passi di distanza quando la figura si tolse il fazzoletto che gli ricopriva la bocca e parlò.
Ma io non sono interessato al bordello

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view post Posted on 7/6/2014, 17:36
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Quella figura continuava ad avanzare, ed avanzare, ed avanzare. Si ritrovarono soltanto ad un paio di passi di distanza. Era sempre più confusa, agitata, ma nonostante tutto voleva andare a fondo di quell'impiccio.
Tentò di studiare quello sconosciuto, ma non ricordava, non ricordava! Lasciò andare la mano che stava poggiata sulla maniglia della porta e la portò alla tasca sinistra, all'altezza del fianco.
Sentiva il cuore cominciare ad accellerare, come le succedeva quando qualcosa stava per accadere. Strinse in mano il manico del coltello. Non c'era quasi più niente nella sua memoria, un vuoto totale.
Cosa vuoi allora? E chi diavolo sei? aveva detto aggrottando la fronte, irrigidendosi. Come poteva non ricordare? Nella penombra di quel corridoio, quegli occhi non gliela raccontavano giusta.

»La Fortuna aiuta gli Audaci.«

 
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Lupaccia.
view post Posted on 2/7/2014, 20:10









Reversal indietreggiò, la ragazza gli sembrava molto agitata, e conoscendo la gente che abitava o visitava quei luoghi, sapeva perfettamente che era meglio non esporsi troppo. Di solito giuravano di lì solo farabutti.
Ehy, ehy! disse lui, alzando le mani e mostrandole i palmi vuoti. Non voglio farti nulla! Non ho cattive intenzioni, ero solo curioso. Gli stranieri sono rari in questa città spiegò lui, facendosi indietro di ancora un passo.
Se vuoi vado via. continuò, abbassando le mani. In cuor suo sperava che lei non lo scacciasse, non riusciva a spiegarsene il motivo, ma qualcosa dentro di lui lo stava guidando verso di lei. Perchè le sembrava così familiare? C'entrava qualcosa con quel buco nero che aveva in testa?


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view post Posted on 2/7/2014, 20:39
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Lentamente cominciò a calmarsi e l'espressione sul suo viso si distendeva. Si prese qualche secondo per osservare quello sconosciuto che le stava innanzi: più alto e giovane di lei, ma quei vestiti e l'aspetto lo invecchiavano di qualche anno. Le mostrò i palmi delle mani vuoti, dicendo si essere soltanto curioso dato che gli stranieri erano rari, in quella città.
Indietreggiando, disse messamente che se ne sarebbe andato, se lo avesse voluto. Ci pensò su: aveva bisogno di indicazioni per allontanarsi dai confini, non aveva mappe e nè ne aveva viste in giro. Respirò profondamente, appoggiando nuovamente la mano sulla maniglia lurida della porta Entra. gli aveva detto, lasciandogli la porta aperta Non metterti a ficcare il naso in giro, e non è per il motivo che pensi. disse, attendendo che entrasse prima di chiudere la porta; non c'era la chiave, soltanto un arruginito chiavistello.
Gli accennò col capo il vecchio e basso letto, che sembrava stesse per crollare da un momento all'altro. Ho bisogno di indicazioni per uscire dai confini. C'è un treno, o qualcosa del genere? disse poggiando la schiena contro il muro e incrociando le braccia al petto. Continuava a fissarlo senza un apparente motivo.

»La Fortuna aiuta gli Audaci.«

 
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Lupaccia.
view post Posted on 2/7/2014, 20:53









La ragazza parve rilassarsi e fece entrare Reversal nella stanza, dicendogli di non ficcare il naso in alcun posto e che aveva bisogno di lui. Lei non aveva né cartine né nulla, ma le servivano indicazioni per uscire da quei confini.
Reversal sorrise, un treno in quella città? Ah, che ridere.
Mi dispiace, ma non ci sono mezzi in questa città. In teoria dovrebbero esserci delle circolari, ma io non ne ho mai viste. L'unica è andare a piedi, saranno 5 kilometri.
Reversal cominciò a passeggiare per la stanza, nonostante quello che gli avesse detto la ragazza, il suo animo da curiosone lo portò a lanciare occhiate alla roba di lei, cercando qualcosa da osservare meglio.


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view post Posted on 2/7/2014, 21:16
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Non c'erano treni o alcuni mezzi di trasporto. Si portò il pollice e l'indice sulle tempie, massaggiandole. Ci voleva anche questa! A piedi non sarebbe stato troppo lungo, ma cinque km insomma non erano una passeggiata, specie perchè era a corto di provviste.
Doveva ragionare: non poteva fermarsi in un altra città (se ce ne fosse stata una, ma non ne era certa) e di certo non poteva mettersi a rubacchiare in un posto del genere.
Alzò lo sguardo, e vide il tipo che se ne andava in giro ad osservare. Si stava prendendo troppa confidenza, per i suoi gusti.
Gli bloccò la strada, camminandogli contro per farlo indietreggiare Ti ho detto che non devi ficcare il naso nelle mie cose. disse fissandolo negli occhi. Indietreggiò di qualche passo, ma lo tenne sempre d'occhio, con sguardo severo. E come vi spostare di città in città? Volate, per caso? disse spazientita. Ne aveva abbastanza. Sarebbe ripartita di buon mattino, con un mezzo di trasporto e non.
In ogni caso, da che parte è il confine? chiese, osservando la vecchia finestra sgangherata. Aveva i chiodi arruginiti e sporgenti; qualcuno si sarebbe di certo preso una malattia con un graffio del genere.

»La Fortuna aiuta gli Audaci.«

 
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